mercoledì 6 ottobre 2010

Anis Gharbi nella Docufiction Amore Criminale


Gli insuccessi delle mie prime candidature
Le mie prime candidature per questa docufiction sono state inviate alla produzione ancora agli inizi della mia carriera ed esattamente nel 2007. Tutte le volte ero lì e lì per essere scelto, sembrava che ci fosse un interessamento per una comparsa o per un piccolo ruolo però poi non succedeva mai niente…

Dai che questa è la volta buona, si!, no…
Nel 2010 ho fatto un provino a Torino e sono stato scelto per interpretare un delinquente tunisino che frequenta la ragazza di un suo amico durante la sua permanenza in prigione. Le mie scene si limitavano ad un po’ di baci ed abbracci con la ragazza e qualche scambio di droga. La produzione mi doveva solo comunicare la data e l’ora della posa ma da quel giorno non arrivò più nessuna chiamata di conferma. Più avanti sono venuto a sapere che il mio personaggio era stato eliminato  per motivi di budget e tempi di ripresa.
Ero proprio arrivato al limite: “Basta Elena, non ne voglio più sapere niente di questo Amore Criminale!” dissi alla mia manager.

Quando la testardaggine diventa pregio
Ormai ho capito che dire ad Elena Baldessari di lasciare perdere un qualcosa in cui lei ci crede  è decisamente una mera perdita di tempo, infatti malgrado la mia richiesta  Elena ha continuato a candidarmi e quando ho ricevuto la chiamata della Wilder per interpretare il personaggio di Ali, il mio amore per il cinema era di più  rispetto al mio odio per i contrattempi: Sono stato scelto e confermato per il  ruolo del protagonista, e questa volta era la volta giusta!
Morale: i mali momentanei sono le fortune del domani.

La storia
Ali è un ragazzo tunisino di Hammamet e per aiutare la famiglia che vive nella miseria decide di entrare in Italia clandestinamente spacciando droga, ma viene preso e rimpatriato. Successivamente Ali conosce Alice, una ragazza italiana di Torino che è in ferie ad Hammamet. Durante la sua vacanza Alice è in spiaggia e Ali la vede, la seduce e la convince a sposarlo così possono vivere insieme in Italia. Ali però non riesce ad adattarsi alla la sua nuova vita a Torino, non riesce a lavorare e dietro alle pressanti insistenze della sua famiglia in Tunisia comincia a chiedere soldi ad Alice e alla sua famiglia. La situazione diventa però insostenibile e Alice non riesce  più a tollerare questo sfruttamento e si ribella, ma ormai Ali è diventato una minaccia per la sua vita…

L’immigrazione? Ogni tanto un successo nelle altre un dramma
Devo riconoscere che mi sono sempre migliorato grazie agli insegnamenti che tiravo fuori dai miei errori e da quelli degli altri. C’è una magia nell’imparare dei drammi altrui: loro nella loro disgrazia regalano a noi sempre un insegnamento che non ha prezzo e che delle volte lo pagano molto caro: con la propria vita. Io con il cinema sono in debito e gli devo tanto: ho fatto delle scelte giuste grazie agli insegnamenti di alcuni film e proprio questi insegnamenti hanno fatto la differenza nella mia vita. Oggi per restituire un po’ di questo debito, torno sul set per interpretare Ali. Dopo “Sogno il Mondo il Venerdì” e “Butta la Luna”, do un altro piccolo contributo in quanto la storia di Ali è piena di insegnamenti sulle nostre identità,  leggi e regole e ci fa riflettere molto…

Le riprese
La docufiction è stata girata a Roma, fra una casa privata, un centro estetico e una spiaggia ad Ostia (la spiaggia tunisina nel filmato). Tutto fluido, nessun problema: Roma col taxi al mattino prestissimo è favolosa. La crew era giovane e creativa, guidata del regista Maurizio Iannelli che ha saputo dipingere questa storia drammatica con arte e bellezza.

Il cast
Nei film dove ci sono personaggi arabi generalmente mi viene chiesto se conosco delle persone di origine araba, come no? L’ho sempre fatto con entusiasmo, l’esperienza del set è sempre una cosa fantastica. Mi ha  fatto molto piacere condividere con loro momenti del set e li voglio ringraziare per la loro disponibilità: l’amico tunisino Abdelkader Badri, Mourad Miloud Ben Amara dall’ Algeria e Omar Khalidi e Abdelatif Acilia dal Marocco.
Ho avuto anche un piacere enorme a girare con l’attrice spagnola Eva Basteiro Bertolì è stata veramente di una grandissima bravura, leggera come una piuma, interpretava il suo personaggio con una nonchalance impressionante. La scena del bacio era veramente difficile, eravamo nell’ acqua ghiacciata e tremavamo come due polli, all’azione lo sforzo per rientrare nella parte era notevole…

La storia di Ali: un riscaldamento per il mio prossimo film “Once Upon a Time in Europe”

Il tema dell’immigrazione l’ho interpretato nel film “Sogno il Mondo il Venerdi”, nella Fiction “Butta la Luna” e in questa puntata di “Amore Criminale”. Oggi mi rendo conto che non sono stati progetti casuali ma fanno parte di un grande piano, sono anelli legati alla stessa catena, oggi mi sento sempre più pronto a produrre e interpretare Amir, il  protagonista di “Once Upon a Time in Europe”.
Non vedo l’ora di sedermi, più avanti, davanti al computer per scrivervi i miei pensieri su “Once Upon a Time in Europe” dopo la sua prima al cinema e  nel frattempo vi auguro una buona visione per questa storia di “Amore Criminale”.
A presto









Nessun commento: